Svolta nelle indagini sulla morte di Laura Ziliani, la ex vigilessa 55enne, originaria di Temù, nel Bresciano, scomparsa nel nulla l'8 maggio scorso e il cui cadavere è stato trovato tra la vegetazione nel paese dell'Alta Vallecamonica l'8 agosto.

Stamattina sono state arrestate dai carabinieri di Brescia due delle tre figlie della donna, vedova dal 2012, e il fidanzato della maggiore.

Silvia e Paola Zani, 27 e 19 anni, e Mirto Milani, 27enne residente in provincia di Lecco, sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari Alessandra Sabatucci. 

Sono accusati dei reati di omicidio volontario, aggravato dalla relazione di parentela con la vittima, e di occultamento di cadavere.

Le indagini, avviate dai militari della Compagnia di Breno, parallelamente alle ricerche, avrebbero evidenziato – secondo quanto riferito dagli inquirenti – numerose anomalie nel racconto fornito dai tre arrestati, "inducendo la Procura a ritenere poco credibile la versione dell'infortunio o del malore in montagna".

"Il proposito omicidiario è il frutto di una lunga premeditazione e di un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte e di depistare le indagini", ha scritto il gip nell'ordinanza.

Il movente del delitto sarebbe di natura economica: "I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell'amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici".

(Unioneonline/F)

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