Arriva la stretta sulle ong che effettuano salvataggi nel Mediterraneo

Il governo sta lavorando a un nuovo codice per le organizzazioni non governative che si occupano di migranti.

A quanto si apprende, la bozza prevede che «il transito e la sosta in territorio nazionale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l’assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità».

Tutte le operazioni vanno «immediatamente comunicate al centro di coordinamento competente per il soccorso marittimo nella cui area di responsabilità si svolge l’evento e allo Stato di bandiera ed effettuate nel rispetto delle indicazioni delle predette autorità».

Le organizzazioni umanitarie possono compiere un unico salvataggio, chiedendo tempestivamente l'assegnazione di un porto sicuro, senza «aggravare situazioni di pericolo».

Per rendere effettiva questa disposizione sarebbero anche vietati i trasbordi tra un'imbarcazione e l'altra. Ai migranti a bordo dovrà poi essere chiesto se intendano presentare domanda di protezione internazionale, affinché sia il Paese di bandiera della nave a farsene carico.

Nel caso in cui le regole vengano violate sono previsti sanzioni e sequestri amministrativi: il comandante può ricevere una multa fino a 50mila euro, ma risponde in solido anche l’armatore o il proprietario.
Inoltre, sempre in caso di violazioni, c’è anche il fermo amministrativo per due mesi della nave. In caso di reiterazione della violazione «commessa con l'utilizzo della medesima nave, si applica la sanzione amministrativa accessoria della confisca della nave e l’organo accertatore procede immediatamente a sequestro cautelare».

(Unioneonline/D)

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