Marco Venturi non ha ucciso direttamente la fidanzata Carlotta Benusiglio ma la sua morte per impiccagione è stata causata da suoi “comportamenti vessatori”. 

E’ quanto ha stabilito con rito abbreviato il gup Raffaella Mascarino che, condannando Venturi a sei anni di reclusione (9 ridotti a 6 per lo sconto dell’abbreviato) ha riqualificato l’accusa di omicidio volontario in morte come conseguenza di altro reato, oltre che lesioni e stalking.

La donna, 37 anni, fu trovata impiccata con una sciarpa nella notte del 31 maggio 2016 su un albero dei giardini di piazza Napoli, a Milano. Per anni si è indagato sulle responsabilità del fidanzato 45enne: l’uomo, secondo la Procura, era stato immortalato dalle telecamere di sorveglianza sul luogo del delitto, e quel giorno tra i due c'era stato un ennesimo e pesante litigio.

Elementi che assieme ad altri avevano spinto il pm Francesca Crupi a chiedere una condanna a 30 anni per omicidio volontario, stalking e lesioni, che avrebbe commesso ai danni della compagna tra il 2014 e il 2016. Anche i legali di parte civile, gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini, che rappresentano madre e sorella della stilista, hanno sempre sostenuto la tesi dell'omicidio con simulazione di suicidio, anche attraverso consulenze tecniche.

Il giudice Mascarino ha stabilito invece che la morte non fu causata direttamente “per mano” del fidanzato, tanto che non ha riconosciuto l'omicidio volontario, ma fu una "conseguenza" di sue condotte dolose, verosimilmente stalking e lesioni (reati riconosciuti con la sentenza). A favore di questa tesi una perizia medico-legale che stabilì che si sarebbe trattato di suicidio e un ultimo accertamento, disposto dal gup Mascarino, col quale un perito informatico, dopo l'esame di alcuni minuti di filmato di una delle telecamere della piazza, ha concluso che la macchia scura che appare nel video non è un'ombra di una sagoma umana, quindi la sua, ma un "artefatto dovuto alla compressione di pixel nelle immagini". 

LE REAZIONI – "Siamo contenti perché la responsabilità per la morte di mia sorella è stata ricondotta a Marco Venturi, non è stato condannato a tanti anni ma volevamo ridare dignità a mia sorella e oggi questa cosa è stata fatta, credevo nella giustizia ed è arrivata", ha commentato in lacrime Giorgia Benusiglio, sorella della stilista.

Il giudice ha anche riconosciuto provvisionali di risarcimento a carico di Venturi da 200mila euro a testa a favore della mamma e della sorella della stilista. Anche i legali di parte civile, gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Pier Paolo Pieragostini, hanno sottolineato che con questo verdetto (motivazioni tra 90 giorni) "è stata accertata la responsabilità di Venturi" per la morte della sua compagna: "Ci furono dunque dei fatti dolosi da parte di Venturi che determinarono la morte", ha detto l'avvocato Tizzoni.

“L'ipotesi dell'accusa che Venturi abbia strangolato e inscenato il suicidio di Benusiglio è completamente caduta, per quanto posso capire dal dispositivo del giudice di cui mi sfugge la logica sia fattuale che giuridica", le parole dell’avvocato Andrea Belotti che, assieme alla collega Veronica Rasoli, assiste Marco Venturi. Venturi, ha aggiunto Belotti, "è deluso, perché è arrivata una sentenza di condanna". Ciò che conta, comunque, ha aggiunto, "è che nessuno possa azzardarsi a definirlo l'assassino dell'ex compagna, questo è un punto a nostro favore e faremo assolutamente ricorso".

Una "piccola soddisfazione", per il legale, "è che è stato assolto da un episodio di lesioni, quello dove in tv giravano numerosissime immagini di lei con gli occhi tumefatti". E ancora: "Confido che venga assolto in appello da tutto il resto a cominciare da una riqualificazione giuridica per la quale attendo di leggere con attenzione le motivazioni del giudice". 

(Unioneonline/D)

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