Lo ha visto scappare sfrecciando a bordo della macchina ma non gli è sfuggita una certa somiglianza con Tiziano Ferro: ed è stato proprio questo dettaglio a essere fatale per il malvivente.

Il 42enne, uno dei 3 destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare eseguita stamattina dalla polizia per 6 furti nelle case anche di vip commessi nel centro storico di Milano tra settembre 2020 e febbraio 2021, è stato individuato proprio per le sembianze con il celebre cantante.

Aveva messo a segno con i suoi complici, di 34 e 32 anni, colpi ben studiati. Secondo quanto emerge dal provvedimento firmato dal gip di Milano, Lorenza Pasquinelli, la banda monitorava i proprietari di casa aspettando il momento in cui avrebbero lasciato le chiavi in portineria. Poi approfittavano della distrazione del custode per portarle via.

Il valore totale dei colpi - tra denaro contante, gioielli, pietre e orologi - è stato stimato in circa mezzo milione di euro.

IL RACCONTO – Un testimone ha visto scappare il 42enne su un'auto subito dopo un furto avvenuto in via privata Maria Teresa il 15 gennaio 2021. L'uomo ha detto di aver udito i tre presunti ladri parlare in italiano ma soprattutto ha messo a verbale di ricordare il conducente della vettura "perché fortemente somigliante al noto cantante Tiziano Ferro".

Circostanza poi verificata dalla polizia confrontando le foto trovate sul profilo social del 42enne, che secondo gli inquirenti ha "una notevole somiglianza col cantante pop". 

A CASA DI CECILIA RODRIGUEZ – Nel corso delle indagini i tre sono stati sospettati però anche di essere autori del colpo a casa della showgirl Cecilia Rodriguez, che tra il 5 e il 7 febbraio 2021 ha subito il furto di due orologi Rolex "di proprietà del compagno Ignazio Moser", di una valigia Louis Vuitton, 4 borse Chanel e svariati occhiali di marca.

Secondo il gip gli elementi raccolti non sono sufficienti per contestare ai tre destinatari dell'ordinanza anche questo episodio in quanto "la presenza degli indagati sul luogo del delitto è stata rilevata in questo caso solo nei giorni precedenti al furto - peraltro collocato in data 5 febbraio 2021 solo in via ipotetica - con la conseguenza che pur potendosi fondatamente sospettare la riconducibilità anche di questo delitto agli odierni indagati - per la somiglianza del modus operandi e la ragionevole presenza degli stessi sul luogo del delitto nei giorni ad esso precedenti per i necessari sopralluoghi - non è possibile elevare tale semplice e ragionevole sospetto ad elemento indiziario vero e proprio".

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata