Sofia, uccisa a coltellate: l'ex fidanzato interrogato per 5 ore. Per il Pm aveva premeditato tutto
La famiglia della giovane chiede di sapere la veritàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È durato quasi 5 ore l’interrogatorio di Zakaria Atquaoui, il 23enne reo confesso dell’omicidio di Sofia Castelli, la 20enne sua ex fidanzata uccisa a coltellate sabato mattina a Cologno Monzese.
I genitori della vittima chiedono di “sapere quanto accaduto negli ultimi attimi di vita di Sofia”. Quando è avvenuta la tragedia, la madre e il padre erano in Sardegna, dove erano andati per festeggiare un anniversario in famiglia.
Atquaoui resterà in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, anche se manca ufficialmente ancora la convalida del Gip di Monza Elena Sechi.
Secondo la tesi dell'accusa, le indagini dei carabinieri sono coordinate dal Pm Emma Gambardella, il giovane aveva premeditato tutto. Lo raccontano i suoi spostamenti fin dalla mattina di venerdì, che ha confermato durante l'interrogatorio, quando con la scusa di portare un dolce a Sofia, ha rubato dal suo appartamento le chiavi di scorta, per poi usarle in serata e introdursi in casa sua.
Ha atteso il suo rientro, seguendo i suoi spostamenti grazie alle storie che la giovane ha pubblicato su Instagram. Poi si è chiuso in un armadio, dopo aver preso da un cassetto della cucina un coltello da bistecca e quando lei si è addormentata l'ha colpita a morte.
(Unioneonline/s.s.)