Tensioni a Firenze durante le proteste per l'omicidio di Idy Diene, l'ambulante di 54 anni freddato ieri dalla pistola del tipografo sessantacinquenne Roberto Pirrone, che avrebbe sparato a caso dopo aver scartato l'idea del suicidio.

La comunità senegalese, che non crede alla casualità nella scelta della vittima, si è ritrovata sul Ponte Vespucci, teatro ieri dell'omicidio, assieme a una cinquantina di appartenenti ai centri sociali.

All'arrivo del sindaco di Firenze, Dario Nardella, è esplosa la contestazione. Il primo cittadino è stato spintonato e insultato, e avrebbe anche ricevuto uno sputo da un giovane di area antagonista.

"Firenze è una città aperta. Noi abbiamo condannato con durezza l'atto criminale di cui è stato vittima Idy Diene, non siamo per l'intolleranza e la violenza. Ma queste manifestazioni non fanno bene, non vanno bene", ha detto Nardella lasciando il sit-in.

I manifestanti hanno poi tentato di superare il cordone delle forze dell'ordine per sfilare sui lungarni verso Ponte Vecchio, ma polizia e carabinieri, in tenuta antisommossa, li hanno respinti.

Sul posto, per calmare gli animi, anche una deputata dell'Assemblea nazionale del Senegal, Mame Diarra Fam, e il presidente dell'Unione delle comunità islamiche d'Italia, l'imam di Firenze Izzeddin Elzir.

"Ho ricordato loro - ha spiegato l'imam - che la nostra fede religiosa ci dice che quando c'è un defunto bisogna pregare Allah e non alzare la voce o, peggio ancora, usare violenza".

(Unioneonline/D)

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