"Il mio intervento, sopraffatto dalla bagarre suscitata dalle mie espressioni delle quali se ho offeso qualche sensibilità mi scuso, era volto a sollevare interrogativi".

Si scusa a modo suo il deputato della Lega Alessandro Pagano, che oggi in Aula ha definito Silvia Romano, la cooperante milanese da poco liberata, "neo-terrorista" attirandosi condanne bipartisan dal mondo della politica: "Nei suoi confronti - ha detto ritornando sui suoi passi - vorrei esprimere il massimo della solidarietà perché dopo 18 mesi ha potuto riabbracciare i propri cari e riassaporare la libertà".

"La critica politica - ha aggiunto - era indirizzata proprio verso il Governo e non già verso la povera ragazza", per il pagamento del riscatto che "ha agevolato l'acquisto di armi per la jihad e nuovi attacchi" da parte di al Shabaab.

"Le critiche che mi arrivano hanno enfatizzato una espressione privandola del contesto in cui era inserita - insiste Pagano - soffocando gli interrogativi che, in una repubblica democratica, un parlamentare ha il diritto e il dovere di sollevare. In questo modo è chiaro che si è deviata l'attenzione sul vero dibattito e sulle evidenti incongruenze, inadeguatezze e clamorosi errori che si sono consumati su questa vicenda" conclude.

LA BAGARRE - Il governo non ha assistito ai funerali del "figlio della patria", il poliziotto ucciso giorni fa a Napoli, invece c'era quando "è venuta la neo-terrorista". Sono le 9.50 quando Alessandro Pagano, deputato leghista siciliano, parlando nell'Aula di Montecitorio, definisce così Silvia Romano. E subito scoppia la bagarre, con vibrate proteste dai banchi del Pd, su tutti Emanuele Fiano che urla "parole inaccettabili".

Durissimo il presidente della Camera Roberto Fico: "Le parole d'odio rivolte nell'Aula della Camera sono violente e inaccettabili. Montecitorio - aggiunge Fico - è il luogo del dibattito e del confronto, anche acceso, non la sede per formulare insulti a una giovane che viene da diciotto mesi di inferno".

Prende le distanze anche il segretario della Lega Matteo Salvini: "Il problema - spiega gelido l'ex ministro dell'Interno - non è Silvia Romano, una ragazza mandata allo sbaraglio, usata dai terroristi per ottenere soldi e armi. Lasciamo stare Silvia, cui auguro vita lunga e felice, e guardiamo al vero nemico, al vero pericolo per i nostri figli, per l'Italia, per il mondo, per la Libertà: l'Islam fanatico, integralista, violento, assassino".

(Unioneonline/D)
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