Al di là dei beceri insulti del web e di esponenti politici, al di là delle minacce di morte e delle polemiche sul presunto riscatto, si poteva gestire la vicenda di Silvia Romano in maniera un po' più sobria e rispettosa della privacy? Forse sì, e sarebbe stato meglio anche per la giovane cooperante, che ora è nel mirino.

Una bottiglia di vetro è stata scagliata ed è andata a fracassarsi contro la finestra di uno dei vicini di casa di Silvia. Si tratta della finestra che si trova sotto quella da cui lunedì pomeriggio la ragazza si è affacciata per salutare amici e sostenitori dopo il suo rientro a Milano.

La famiglia proprietaria dell'appartamento ha chiesto l'intervento della polizia, e sul posto è arrivata la Scientifica per repertare i frammenti di quella che risulta essere una bottiglia di birra.

Una bottiglia scagliata dall'esterno, non si è capito bene quando perché i cocci sono stati trovati questa mattina.

L'ipotesi è che si tratti di un gesto dimostrativo indirizzato alla giovane cooperante. Un altro episodio inquietante, dopo le minacce di morte che hanno spinto la Procura ad aprire un'inchiesta per minacce aggravate.

Le pattuglie delle forze dell'ordine continuano a passare frequentamente davanti al palazzo, dove lunedì sera si è verificato un altro episodio. Un uomo egiziano si è presentato alla porta dello stabile e ha chiesto con insistenza di incontrare Silvia Romano. Voleva esprimerle "solidarietà dopo le minacce ricevute", avrebbe detto.

Attenzioni eccessive che non piacciono alla famiglia della ragazza: "Siete ridicoli, se non ci foste voi mia figlia starebbe meglio", ha detto Francesca Fumagalli ai cronisti che le chiedevano notizie su Silvia.

(Unioneonline/L)

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