La procura di Milano, che indaga su oltre 100 morti al Pio Albergo Trivulzio per epidemia colposa e omicidio colposo, accende un faro anche sul direttore generale Giuseppe Calicchio.

Il fascicolo è uno dei tanti, quasi una quindicina in tutto, che la Procura milanese ha aperto sulla gestione delle Rsa milanesi e nati da denunce di lavoratori e familiari di anziani morti nel pieno della pandemia di Covid.

Al vaglio le verifiche su eventuali carenze nei protocolli interni e dei dispositivi di sicurezza, come le mascherine (alcuni dipendenti hanno raccontato che veniva impedito loro di usarle nei primi giorni dell'epidemia) e la gestione di pazienti trasferiti dagli ospedali nelle residenze.

L'iscrizione dei vertici delle varie strutture nel registro degli indagati è un passaggio ovviamente "dovuto, tecnico e formale", viene precisato, per potersi muovere nei prossimi giorni alla ricerca di documentazione utile e poi dare il via a interrogatori e raccolta di testimonianze.

Da fine febbraio in poi al Trivulzio di vittime se ne contano, stando a quanto riferito, quasi 150.

Una cifra simile anche al Don Gnocchi, struttura che ha sempre ribadito che non c'è stata alcuna "negligenza" in relazione ai casi di contagi. Tra i casi al centro delle indagini anche quelli della Rsa Virgilio Ferrari nel quartiere Corvetto di Milano, della "Anni Azzurri" in zona Lambrate, di una casa famiglia nel quartiere Affori e di diverse altre.

Centinaia le morti su cui si dovrà fare chiarezza in tutte le residenze coinvolte.

(Unioneonline/D)
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