Si sarebbero spacciati per docenti per ottenere dosi del vaccino anti-Covid. L'inchiesta della Procura di Bari sui presunti "furbetti" dei vaccini si allarga e coinvolge ora anche otto dipendenti dell'Acquedotto Pugliese che si sono vaccinati a marzo, quando, all'avvio della Fase 2 della campagna vaccinale le somministrazioni erano riservate agli over 80 e ai docenti.

Agli indagati vengono contestati i reati di false dichiarazioni sulla identità, truffa aggravata ai danni del Sistema sanitario nazionale e falso ideologico.

I carabinieri del Nas di Bari, ai quali sono delegati gli accertamenti, hanno notificato gli avvisi di garanzia con inviti a rendere interrogatorio e gli 8 indagati dovranno comparire davanti ai pm il 31 maggio.

Sale così a 62 il numero degli indagati nel fascicolo d'inchiesta coordinato dal pm Baldo Pisani con l'aggiunto Alessio Coccioli e il procuratore facente funzione Roberto Rossi.

I primi 54 indagati, già ascoltati in Procura nelle scorse settimane, sono prevalentemente dipendenti di studi medici, imprenditori, dipendenti di aziende che lavoravano negli ospedali e anche un sindaco, vaccinati a gennaio, durante la Fase 1 della campagna vaccinale, quando le somministrazioni erano riservate al personale sanitario ospedaliero e alle Rsa. 

(Unioneonline/L)

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