Sull'etichetta scrivevano "argento" o "placcato in argento". Ma in realtà utilizzavano rame, ferro e altre leghe importate dall'estero.

È con l'accusa di frode in commercio che sono state denunciate 29 persone a Torino.

L'organizzazione, sgominata dalla Guardia di finanza, aveva messo su una vera e proprio filiera produttiva del falso: prima acquistava vari elementi d'arredo in Belgio, Svizzera e Cina. Poi li etichettava come "Made in Italy" e, barando anche sull'argento contenuto, li metteva in commercio da Torino e da Milano su tutto il territorio nazionale.

Un giro d'affari da tre milioni di euro.

Nell'ambito dell'operazione, le fiamme gialle hanno sequestrato oltre dieci tonnellate di portafoto, vassoi e teiere contraffatti.

In più migliaia di monili, spacciati per turchesi, perle o quarzo, in realtà plastica o residui di vetro.
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