Nella notte ignoti hanno appiccato il fuoco all'auto di Agitu Ideo Gudeta, pastora ed imprenditrice etiope di 42 anni, brutalmente uccisa il 29 dicembre 2020 da un suo collaboratore, Suleiman Adams, ghanese di 33 anni, reo confesso.

L'auto era parcheggiata sotto l'abitazione di Frassilongo, in Trentino, dove la donna viveva e che è ancora sotto sequestro. Pochi dubbi sulla natura dolosa dell'incendio, dal momento che i vigili del fuoco di Frassilongo, avvisati poco prima della mezzanotte da un automobilista di passaggio, hanno trovato un finestrino rotto attraverso il quale è stato lanciato un innesco nell'abitacolo.

Sull’episodio indagano i carabinieri, per il momento sembra escluso un collegamento con l’omicidio. Quella vicenda infatti è già indirizzata dal punto di vista giudiziario, Adams ha ammesso: lui la sera del 29 dicembre ha ucciso la donna a martellate nella casa in cui viveva e lavorava. E’ accusato di omicidio e violenza sessuale.

Per i legali della famiglia Agitu un chiaro caso di femminicidio, mentre la difesa punterà ad ottenere una pena meno pesante sostenendo il movente economico. La vittima - questa la loro versione - avrebbe avuto dei debiti con Adams.

Pochi giorni fa è stata fissata la prima udienza con rito abbreviato. "Siamo qui perché vogliamo giustizia per nostra sorella", hanno detto Bethelihem, Yemisrach e Yemi, sorelle e fratello di Agitu, che pochi giorni fa erano a Trento, arrivati dagli Stati Uniti, per costituirsi parte civile.

Le iniziative in ricordo di Agitu si sono susseguite negli ultimi mesi, come la raccolta fondi (100.000 euro arrivati da tutta Italia) del comitato che vorrebbe tenere in vita "La capra felice", l'azienda della donna.

La donna era un vero simbolo di integrazione: costretta a lasciare il suo paese dopo aver denunciato il “land grabbing” che sottraeva terra ai contadini, in Val di Sole aveva avviato un allevamento di capre di razza mochena, salvandole dall'estinzione.

Anche per questo quanto accaduto la scorsa notte appare come uno sfregio alla memoria della donna uccisa. 

(Unioneonline/L)

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