Uccisa da un suo collaboratore a causa di uno stipendio non pagato. Questa la verità dietro la morte di Agitu Ideo Gudeta, l'allevatrice etiope di 42 anni da tempo residente in Trentino e diventata simbolo di integrazione.

La donna è stata trovata senza vita nella sua casa in valle dei Mocheni, dove aveva avviato un'azienda agricola, la Capra Felice, a Frassilongo. Sarebbe stata uccisa a colpi di martello.

I carabinieri hanno fermato un suo dipendente, Adams Suleimani, un 32enne di origine ghanese, che avrebbe ammesso le sue responsabilità.

Nell'interrogatorio del giovane sono emersi particolari raccapriccianti: Agitu è stata violentata mentre era a terra agonizzante.

All'origine del delitto ci sarebbero, come detto, dissidi con la 42enne per questioni economiche.

Nel 2018 la 42enne aveva ricevuto minacce a sfondo razziale. Poi, lo scorso mese di gennaio, l'autore era stato condannato a 9 mesi per lesioni dal tribunale di Trento ma non per stalking finalizzato alla discriminazione razziale, come chiedeva l'accusa.

(Unioneonline/l.f.)
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