"Se domani mi trovano morto è stata mia moglie”. E anche: “Ha provato a strangolarmi”. Sono alcuni degli sms finiti tra le mani degli investigatori che hanno avviato accertamenti in seguito al decesso di un 50enne torinese. Era stato lui stesso a inviare quei messaggi alla sua amante in Puglia. E quando il tragico evento si era verificato, la moglie era finita nei guai. La Procura voleva vederci chiaro e aveva iscritto nel registro degli indagati la vedova che ora rischia il rinvio a giudizio.

Secondo l’accusa, avrebbe strangolato il marito per gelosia dopo aver scoperto l’esistenza di una relazione extraconiugale. Lui era malato, aveva un tumore al cavo orale, il suo corpo era stato deformato dai vari interventi chirurgici e dalla malattia e si alimentava con un sondino nello stomaco.

I vicini hanno raccontato di frequenti litigi, tanto che in diverse occasioni  avevano chiamato la polizia. Il 5 aprile l’uomo è morto.

Poi però l’amante ha deciso di rivolgersi ai carabinieri mostrando le conversazioni e il pm ha disposto l’autopsia dalla quale è emersa un’asfissia meccanica e sul collo i segni di uno strangolamento.

La vedova, difesa dagli avvocati Alberto De Sanctis e Silvia Arnaudo, si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato. 

(Unioneonline/s.s.)

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