Non c'è pace per la piccola Beatrice Naso, la bambina affetta da una malattia rara e morta a otto anni lo scorso 14 febbraio.

A due mesi e mezzo dalla sua scomparsa, fioccano le truffe a suo nome: sciacalli che nel Torinese chiedono denaro perché "si è aggravata".

C'è addirittura chi dice di chiamare dall'ospedale Regina Margherita di Torino, dove la bambina è stata ricoverata per mesi.

"Non è in corso alcuna raccolta fondi da parte dell'ospedale o della famiglia per ricordare o finanziare progetti che possano riguardare la figura di Beatrice", ha precisato la famiglia, aggiungendo che chiunque speculi sulla morte della bambina "va denunciato": "Telefonate immediatamente alla polizia, ai carabinieri o alla polizia municipale per denunciare l'accaduto".

La storia di Bea, ribattezzata la "bambina di pietra" per quella patologia senza nome che l'aveva immobilizzata, aveva fatto il giro dell'Italia grazie anche alla pagina Facebook curata dalla zia di Beatrice, "Il mondo di Bea", e all'omonima associazione con cui la famiglia sostiene la ricerca.

Sei mesi prima di morire, la piccola paziente aveva perso la mamma, per un tumore.

(Unioneonline/D)

L'ADDIO A BEA:

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