Mamma Stefania e papà Alessandro odiavano quel nomignolo con cui la figlia era conosciuta in tutta Italia: la "bimba di pietra". Un modo sbrigativo per descrivere senza troppi giri di parole la malattia di Beatrice, che aveva "congelato" le sue articolazioni e che i medici non erano riusciti a identificare e a curare.

La piccola paziente, ricoverata in rianimazione al Regina Margherita di Torino, è morta ieri sera a 8 anni.

"Beatrice questa sera è volata via - ha scritto la zia Sara, sorella di Stefania -. In questo giorno, dedicato agli innamorati, ha deciso di correre ad abbracciare la sua mamma", morta sei mesi fa per un tumore. "Saperle insieme sarà la nostra forza".

In tanti si erano affezionati a questa bambina, completamente paralizzata da un male genetico sconosciuto. I suoi occhi, l'unica parte del corpo che riusciva a muovere, erano gli occhi di una bimba qualsiasi, che amava guardare i cartoni animati e i giocattoli.

Anche il mondo dello spettacolo si era avvicinato a lei, da Emma Marrone a Ermal Meta, vincitore del Festival di Sanremo.

Nel 2016, le è stato dedicato il "derby dell’amicizia", a Torino, disputato tra le Vecchie Glorie di Juve e Toro e la nazionale di Amici. L'obiettivo era raccogliere fondi per le cure e in generale sensibilizzare l'opinione pubblica sulle malattie rare.

La zia si era impegnata tanto per diffondere la sua storia: aveva creato una pagina pubblica su Facebook, "Il mondo di Bea" per raccontare il suo quotidiano. "Il mondo di Bea resterà in assoluto il miglior posto che io abbia mai potuto visitare, per sempre", ha scritto ieri sera.

(Unioneonline/D)

Con la zia e Ermal Meta
Con la zia e Ermal Meta
Con la zia e Ermal Meta

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