Sarà abbattuto l'orso che lunedì pomeriggio ha aggredito Fabio e Christian Misseroni, padre e figlio, sul monte Peller, in valle di Non.

Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha annunciato che firmerà nelle prossime ore l'ordinanza per abbattere l'animale, ancora non identificato.

Il direttore generale della Forestale provinciale, Romano Masè, ha intanto assicurato un'azione di presidio del territorio nella zona in cui è avvenuta l'aggressione. Gli abiti delle persone aggredite e ferite sono stati inviati in laboratorio, serviranno ad identificare l'animale attraverso l'esame del Dna.

In Trentino ci sono tra gli 82 e i 93 esemplari di orso, cui si aggiungono i nuovi cuccioli. Numeri, questi, che mettono in dubbio la possibilità di convivenza dell'orso con l'uomo, secondo il presidente della Provincia leghista.

La questione, ha spiegato Fugatti, sarà sottoposta al ministro dell'Ambiente Sergio Costa, "per avviare una discussione sulla prospettiva gestionale degli orsi che sta diventando sempre più insostenibile".

LE POLEMICHE - L'annuncio di Fugatti ha provocato la levata di scudi di ambientalisti e animalisti. L'Oipa Italia ha annunciato ricorso al Tar. La Lav farà "il possibile" per opporsi a una "nuova ingiustizia e tutelare il diritto di questi splendidi animali a vivere liberi nei loro boschi". La Lav chiede di "risalire alla corretta dinamica dell'incontro ravvicinato" e avvisa che ci sono regole "che non possono essere calpestate a piacimento da politici in cerca di visibilità".

"Non pareva vero a Fugatti, il politico leghista emanerà un'ordinanza per giustiziare il povero animale. La storia nella terra sanguinaria si ripete, Daniza, KJ2, M49", scrive in una nota Cento per cento animalisti, ricordando i precedenti casi di abbattimento.

(Unioneonline/L)
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