Inviare contestazioni disciplinari a chi non ha lavorato perché ha aderito ad uno sciopero indetto contro gli straordinari è una condotta illegittima e antisindacale.

Per questo motivo il giudice del Lavoro di Bologna ha accolto un ricorso della Filcams-Cgil contro l’azienda Betty Blue della stilista Elisabetta Franchi, già finita nei giorni scorsi al centro delle polemiche per aver dichiarato di assumere solo donne “anta” perché “hanno già fatto figli” e sono disponibili a lavorare “h24”.

La decisione del giudice riguarda lettere inviate ai lavoratori il 23 e 25 novembre 2021 e l’8 aprile 2022.

Per il giudice, si legge nel dispositivo, “la reiterata elevazione di contestazioni disciplinari a carico di un gruppo di lavoratrici che già avevano manifestato la loro volontà di aderire allo stato di agitazione promosso dal sindacato ricorrente” costituisce “di per sé comportamento intimidatorio ed evidentemente finalizzato a scoraggiare l'adesione dei dipendenti allo sciopero dello straordinario, legittimamente proclamato”.

La condotta dell’azienda, si legge ancora, “comprova un utilizzo sistematico dello strumento disciplinare a fini intimidatori, con effetti perduranti nel tempo”. Quindi il giudice ordina all’azienda di cessare tale condotta, di “non dare seguito alle contestazioni e di astenersi per il futuro dall’utilizzare il potere disciplinare per limitare l'esercizio della libertà sindacale”. 

(Unioneonline/L)

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