Continuano le indagini sulla morte di Sana Cheema, 25enne pakistana residente per molti anni a Brescia e deceduta in patria, dove era tornata lo scorso novembre e dove vive la sua famiglia.

Si sospetta che la ragazza possa essere stata uccisa da alcuni suoi parenti, il seguito al suo rifiuto di un matrimonio combinato. La ragazza infatti era innamorata di un giovane italiano e aveva intenzione di sposarlo.

Sul fatto è stata aperta un'inchiesta in Pakistan e il padre, il fratello e il cugino di Sana sono stati fermati dalle forze dell'ordine locali con l'accusa di omicidio.

I tre si sono sempre dichiarati innocenti e sostengono che il decesso della giovane sia avvenuto in seguito a un malore.

Nei giorni scorsi il cadavere della 25enne è stato riesumato nel distretto di Gujrat per eseguire l'autopsia. ma per ottenere i risultati dell'esame occorrerà aspettare fino a tre mesi.

Intanto il medico Shiraz Kashif, che aveva visitato Sana l'11 aprile, alcuni giorni prima della morte, ha riferito che la paziente - che si era recata nella clinica privata - aveva la pressione bassa ma non era affetta da alcuna malattia grave.

"Si lamentava, dicendo che vomitava tutto ciò che mangiava", ha aggiunto.

(Unioneonline/F)

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