Riciclavano denaro attraverso le vincite al Lotto e comprando, tra le altre cose, anche super ville con maniglie d'oro e piscine. Una di queste si trova in Sardegna.

Ha a che fare anche con l'Isola l'inchiesta dei carabinieri di Brescia "Scarface", che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 29 persone e toccato i territori di Sassari, Brescia, Bergamo, Cremona, Asti, Imperia, Savona e Torino: 14 sono agli arrestati, tra carcere e domiciliari, cinque sono stati sottoposti a obbligo di dimora e due all'interdizione dal pubblico ufficio.

Le accuse sono a vario titolo di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Sequestrati agli indagati beni mobili ed immobili per oltre 25 milioni di euro, tra conti correnti e case di lusso.

"Siamo davanti ad un fenomeno socio criminale che interessa fortemente il nostro territorio sul quale operano organizzazioni criminali strutturate a volte in cooperazione con parte dell'imprenditoria locale", ha spiegato il procuratore capo di Brescia Francesco Prete. A capo di tutto un imprenditore nel settore televisivo, con tv nel Cremonese. Assieme ad altri dovrà rispondere anche di associazione di stampo mafioso per aver agevolato la locale della 'ndrangheta Barbaro Papalia. L'imprenditore sarebbe secondo le accuse il regista delle operazioni di riciclaggio attraverso le vincite al lotto: "Il sistema è semplice. Segnalata la vincita, il soggetto che deve riciclare paga in contanti il vincitore, si fa registrare la vincita e pulisce il denaro", ha detto il pm Ambrogio Cassiani, titolare dell'indagine. "I nostri principali indagati avevano costruito una rete di soggetti che si erano prestati a segnalare le vincite e sono le tabaccherie che gestivano le ricevitorie" ha aggiunto il magistrato.

Tra i tabaccai e gestori di sale slot sono state sequestrate attività a Roncadelle, Rovato, Chiari, nel Bresciano e poi nel Milanese, e i titolari dei locali sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare.

Tra i 29 indagati ci sono anche un carabiniere e un ex comandante della Polizia stradale di Chiari, accusati di corruzione e sospesi dell'esercizio di funzione di pubblico ufficiale. Il comandante della stradale, per evitare elevati verbali all'imprenditore tv dopo un incidente stradale, nel dicembre 2018 avrebbe ricevuto da lui due biglietti per assistere alla partita Juventus-Inter nel settore Tribuna Boniperti.

(Unioneonline/D)
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