L'esplosione di Ravanusa “è stata prodotta da una 'bolla' o 'camera' di metano innescata da una casuale scintilla”.

A fare chiarezza in maniera ufficiale sulle cause dell'inferno di via Trilussa è il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio.

“Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell'esplosione e del successivo propagarsi della 'palla di fuoco' e dell'onda d'urto - ha aggiunto -. Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la 'bolla', e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico numero 65 di via Trilussa), permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso”.

Nove le persone che hanno perso la vita, dieci con il piccolo Samuele, rimasto nel grembo della mamma Selene Pagliarello.

Nel corso dei diversi sopralluoghi, all'ultimo dei quali ieri era presente anche il procuratore aggiunto Salvatore Vella, “sono stati repertati, per le successive analisi, diversi ed eterogenei materiali rinvenuti sul luogo del disastro”, ha spiegato Patronaggio.

Subito dopo l’esplosione e i crolli la Procura agrigentina ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per le ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.

(Unioneonline/L)

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