Una notte insonne, passata a rispondere alle telefonate di sconosciuti invasati che sono arrivati anche a minacciarli di morte.

È successo a una coppia di Domodossola (Verbania) dopo la puntata - andata in onda ieri sera - di "Rosy Abate", fiction incentrata su una donna di mafia che cerca di rifarsi una vita fuori dalla Sicilia.

La fiction - è proprio il caso di dirlo - è entrata a gamba tesa nella realtà, causando spiacevoli conseguenze a una giovane coppia che la puntata di ieri neanche l'ha vista.

Nell'episodio c'è infatti una scena in cui un criminale lascia alla protagonista un pizzino con un numero di telefono. Il numero - ovviamente inventato dagli autori - è ben visibile. Ed è reale.

"Appartiene a mio marito", ha spiegato al quotidiano 'La Stampa' la signora di Domodossola, che è stata letteralmente tempestata di telefonate fino alle 4 di notte, e la cosa sta andando avanti anche oggi.

Ha risposto sempre lei alle chiamate sul cellulare del marito, che in mattinata doveva partire presto per un viaggio di lavoro all'estero.

"Siete parenti di Rosy Abate?" "Mafiosi". E ancora: "Non fai paura a nessuno, vengo lì e ti ammazzo". Questo il tenore delle chiamate a cui la donna ha dovuto rispondere per tutta la notte.

"Abbiamo avuto paura - racconta - e io per tutta la notte non ho chiuso occhio".

Inizialmente pensavano fosse lo scherzo di qualche amico: "Poi ho capito che sotto c'era qualcosa".

La 30enne ce l'ha con tutti. Con gli spettatori ingenui: "Come puoi pensare che un numero dato in una fiction corrisponda a qualcuno di reale e che questo qualcuno sia mafioso?".

Ma anche con gli autori, verso i quali ha intenzione di fare querela non appena il marito torna dal viaggio: "Non è possibile che una produzione tv non controlli se i numeri sono veri. La nostra privacy è stata violata", lamenta, nella speranza che le telefonate finiscano al più presto.

Perché il marito, di cambiare un numero di telefono che ha da ben 13 anni per colpa di una fiction, non ha proprio intenzione.

(Redazione Online/L)
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