Processo Eni Nigeria, spunta un video rimasto nascosto: indagati i pm De Pasquale e Spadaro
La procura ipotizza il reato di rifiuto di atti d’ufficio
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La procura di Brescia ha aperto un fascicolo di indagine nei confronti del procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e del pm Sergio Spadaro con l'ipotesi di reato di rifiuto d'atti d'ufficio in relazione al processo Eni/Shell-Nigeria.
Il procedimento, di cui ieri sono state depositate le motivazioni, si è concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati, accusati di corruzione, tra cui l’amministratore delegato Claudio De Scalzi e il suo predecessore Paolo Scaroni, attuale presidente del Milan.
L'iscrizione nel registro degli indagati risalirebbe a circa dieci giorni fa, in seguito all'interrogatorio del pm Paolo Storari, avvenuto il 19 maggio.
Anche Storari è sotto indagine a Brescia per il caso dei verbali dell'avvocato Piero Amara e i contrasti con i vertici del suo ufficio, ma la notizia è circolata solo oggi.
La procura ha inoltre acquisito un video in cui sono coinvolti l'ex manager della compagnia petrolifera Vincenzo Armanna e l'avvocato Piero Amara. Filmato che la pubblica accusa non ha depositato tra gli atti del dibattimento.
Nelle motivazioni della sentenza è stato "denunciato" il mancato deposito agli atti del procedimento del documento che porta "alla luce l'uso strumentale" che Armanna voleva fare delle proprie dichiarazioni ritenute "false " e che costituisce una prova a favore degli imputati.
(Unioneonline/F)