Induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso di ufficio e false fatture.

Queste le accuse, a vario titolo, rivolte dal pm della procura di Bari al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al suo capo di gabinetto, Claudio Stefanazzi, e a tre imprenditori.

Emiliano è indagato per fatti risalenti a quando era candidato alle primarie del Pd del 2017: in particolare per una fattura da 65mila euro pagata da due imprenditori baresi a un'agenzia di comunicazione che ha curato la sua campagna elettorale.

"Ho denunciato ieri alla Procura della Repubblica - ha scritto lui stesso in un comunicato - una violazione del segreto istruttorio", perché "sono venuto a conoscenza che sarei stato oggetto di una attività di acquisizione di documenti e dati da parte della Guardia di Finanza in relazione ai finanziamenti percepiti in occasione della mia campagna per le primarie del Pd del 2017".

Oggi, ha proseguito il governatore, le Fiamme Gialle hanno acquisito chat e mail sue e del suo capo di gabinetto.

"La questione - prosegue - attiene a verifiche sulla natura dei pagamenti di una società di comunicazione che ha curato parte della mia campagna elettorale, e con la quale era insorto un contenzioso giudiziario. Abbiamo fornito piena collaborazione al fine di consentire l’acquisizione di tutti gli elementi utili, nella convinzione - conclude - di avere operato con assoluta correttezza e rispetto delle leggi".

(Unioneonline/D)
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