Prestava denaro a tassi di interesse di oltre il 200 per cento ma una denuncia ha messo fine ai suoi "affari" e in carcere è finito D.M., 79enne di Alcamo. Dovrà rispondere di usura ed estorsione.

Il provvedimento è stato eseguito al termine delle indagini seguite dai carabinieri e iniziate nell'ottobre 2019. La sorella di un uomo oppresso e minacciato per un prestito per il quale doveva restituire interessi del 171 per cento si era rivolta ai militari chiedendo aiuto, temendo per l'incolumità propria e del familiare.

Gli accertamenti hanno consentito di individuare una seconda vittima, una donna residente a Valderice.

L'arrestato approfittava del bisogno economico dei suoi "clienti", ne carpiva la fiducia e proponeva loro di consegnare immediatamente il denaro di cui avevano bisogno. Poi pattuiva una restituzione a rate di valore esiguo che si prorogavano però nel tempo raggiungendo somme ben oltre il prestito iniziale.

A quel punto cominciavano le vessazioni, col 79enne che minacciava ritorsioni personali e familiari e riusciva a farsi promettere molto più del dovuto. Gli interessi toccavano il 171 per cento ma anche il 201 per cento. Ma non solo: una volta estinto il debito, l'anziano prorogava la scadenza delle rate intimando nuovamente ritorsioni e, nel caso della vittima alcamese, passando anche alle percosse, mentre, nel caso della donna valdericina, minacciando l’incendio dell’auto o danni ai figli.

Per tenere sempre sotto scacco le vittime, si era fatto fornire come garanzia degli assegni in bianco già firmati dagli interessati. Ora è finito in carcere a Trapani.

(Unioneonline/s.s.)
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