Pregiudicato freddato in strada a Buccinasco: “Preoccupazione altissima”
Il sindaco: “Decenni che pregiudicati e famiglie di mafia vivono qui. Evidentemente sono saltati gli equilibri fra le famiglie”
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Un “omicidio plateale”, per strada, un agguato in piena regola e in stile mafioso, e un’esecuzione che ha fatto ripiombare Buccinasco, paese satellite di Milano, negli anni bui della guerra di mafia.
È accaduto nella mattinata di ieri, quando il pregiudicato per droga Paolo Salvaggio, 60 anni, giudicato un broker della droga e con contatti sia in ambienti 'ndranghetistici sia in quelli della Sacra Corona, è stato freddato con tre colpi, l'ultimo dei quali quando era già a terra agonizzante.
Salvaggio era in sella alla bicicletta, quando è stato avvicinato, al semaforo, da uno scooter da cui sono stati esplosi i primi colpi, a distanza ravvicinata, che lo hanno raggiunto a testa e spalla. Poi, quando era a terra, il killer gli ha sparato ancora al viso.
Ricoverato in arresto cardiaco all'Humanitas di Rozzano (Milano), Salvaggio è morto poco dopo l'arrivo in ospedale.
Già coinvolto in importanti inchieste sul territorio, il 60enne si trovava agli arresti domiciliari nella casa dell'ex moglie, e aveva un permesso per uscire due ore alla mattina, dalle 10 alle 12, proprio nell'orario in cui è stato seguito, raggiunto e ucciso, a due passi da un parco pubblico, prima che arrivasse a un piccolo bar dove era solito recarsi: modalità che fanno pensare a un agguato pianificato, anche se tutte le ipotesi sono al momento aperte da parte dei Carabinieri del Comando provinciale di Milano che indagano sull'episodio.
"Immagino sia stato ucciso da professionisti - ha detto il sindaco Rino Pruiti - che quando era a terra gli hanno sparato un ultimo colpo alla testa" senza lasciargli scampo. "Adesso bisogna capire perché dopo decenni qui si ricomincia a sparare - ha aggiunto - Evidentemente sono saltati gli equilibri fra le famiglie" della criminalità organizzata.
"Sono decenni che pregiudicati e famiglie di mafia vivono qui. Lo diciamo da decenni. La proporzione di locali sequestrati alle mafie che abbiamo qui è più alta che a Reggio Calabria, uno ogni mille abitanti" ha spiegato. Ma finora gli affari della criminalità organizzata erano rimasti sotto traccia: "L'ultimo morto ammazzato risale alla fine degli anni '80". Per questo dopo l'attentato "la preoccupazione è altissima".
Sul posto è giunto il pm di turno, Carlo Scalas. La famiglia della vittima è stata ascoltata dagli investigatori. I filmati delle telecamere della zona acquisiti dagli investigatori dell'Arma.
(Unioneonline/v.l.)