Picchiata, drogata e costretta al matrimonio combinato in Bangladesh: arrestati i genitori
L’operazione dei carabinieri. La 18enne è stata anche più volte violentata, grazie alla pillola non è rimasta incinta: inoltre era innamorata di un 23enne, suo connazionale, che vive in Italia(Ansa)
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Due genitori sono stati arrestati dai carabinieri di Rimini per aver costretto la figlia poco più che maggiorenne ad accettare un matrimonio combinato in patria, in Bangladesh, ma anche per averla segregata in casa, picchiata e drogata.
I carabinieri del nucleo investigativo di Rimini hanno dato esecuzione ieri sera a un'ordinanza di custodia cautelare, disposta dal gip Raffaele Deflorio, di arresti domiciliari per la madre, 42 anni, e il padre, 55, entrambi cittadini bengalesi residenti a Rimini.
La giovane aveva 7 anni quando è arrivata in Italia, lo scorso dicembre con la scusa della nonna malata è stata costretta al viaggio in Bangladesh, dove i genitori avevano combinato l’incontro con un uomo 10 anni più grande di lei che sarebbe dovuto diventare suo marito.
La ragazza, che tra l'altro era innamorata di un 23enne connazionale residente a Forlì, si era più volte rifiutata ma una volta giunta a Dacca, i parenti le avevano sottratto i documenti e la carta di credito. Costantemente controllata, subendo minacce e maltrattamenti, fino al momento in cui era stata costretta al matrimonio combinato, la sua vita era stata completamente stravolta tanto che la giovane era stata costretta ad assumere farmaci per favorire la gravidanza e calmanti, al fine di fiaccare la sua volontà.
La giovane, costretta a subire abusi, era riuscita però di nascosto a prendere la pillola anticoncezionale. Grazie a un'amica era riuscita a mettersi in contatto con il consultorio del dipartimento salute donna e con una volontaria di un centro anti violenza e, attraverso questa, con carabinieri e Procura in Italia.
La svolta positiva è arrivata quando, vista la difficoltà di rimanere incinta, i genitori le avevano permesso di tornare per un po' in Italia. Nell'aprile scorso, atterrata all'Aeroporto di Bologna, con i genitori, la ragazza è stata immediatamente presa in carico dai carabinieri e portata in una località segreta. I genitori invece sono stati rintracciati nell'abitazione di residenza e sottoposti agli arresti domiciliari, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
(Unioneonline)