"Papà, mi hanno sparato alla pancia", sono queste le ultime parole pronunciate da Nathan Labolani (il 19enne di Apricale - Imperia - ucciso per errore con un colpo di fucile all'addome da un cacciatore di 29 anni) mentre era al telefono con il padre.

Il genitore, Enea Labolani, lo stava cercando disperatamente dopo aver saputo di un incidente di caccia da un amico.

"Non sapevo che avesse un fucile, non so se sia suo quello che gli hanno trovato accanto", ha detto il padre facendo riferimento all'arma calibro 12 e a una cinquantina di munizioni trovate al figlio che non aveva mai conserguito il porto d'armi.

"Voglio giustizia", ha gridato Enea che respinge l'ipotesi che il 19enne stesse partecipando a una battuta di caccia con una delle due squadre presenti quella domenica mattina.

Intanto la Procura sta approfondendo le indagini per verificare ogni ipotesi.

(Unioneonline/s.a.)

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