Nathan Labolani, il 19enne di Apricale (Imperia), ucciso per errore con un colpo di fucile all'addome ieri da un cacciatore di 29 anni, aveva con sé un fucile da caccia calibro 12 e una cinquantina di munizioni, ma non aveva il porto d'armi.

Questa l'ipotesi della procura a Imperia, che sta ancora approfondendo le indagini per verificare se il fucile trovato accanto al giovane ucciso fosse il suo.

Non si esclude dunque l'ipotesi che anche il ragazzo stesse a sua volta cacciando o appartenesse a una delle due squadre che stavano partecipando alla battuta di caccia al cinghiale.

L'uomo che ha colpito mortalmente Nathan resta indagato per omicidio colposo.

COSTA: "PROIBIRE LA CACCIA LA DOMENICA" - Intanto il caso ha riaperto in Italia l'annoso dibattito sulla caccia.

Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha annunciato al Corriere la sua idea. Quella di lanciare un appello per indurre le regioni a "cancellare la domenica dal calendario venatorio".

La legge infatti prevede che siano le regioni, in piena autonomia, a decidere i calendari della caccia: "Sono particolarmente pericolose le battute di caccia al cinghiale - ha affermato il ministro - perché i cacciatori tendono a sparare quando vedono qualcosa muoversi".

"La cosa più immediata che posso fare è questo appello alle regioni, ma ora formalizzerò anche un appello al Parlamento perché si diano da fare per modificare la legge", ha spiegato il ministro. "So che l'iter parlamentare è lungo, ma le regioni se vogliono possono proibire subito di sparare già da domenica prossima, ed evitare altre tragedie".

Animalisti e ambientalisti sono sul piede di guerra. L'ente Nazionale Protezione Animali chiede la "sospensione immediata" della stagione venatoria 2018/2019 "per motivi di ordine pubblico".

Il Wwf chiede alla Regione Liguria di "sospendere la caccia in tutto il territorio regionale in segno di lutto".

La Lipu chiede invece che dall'anno prossimo la stagione venatoria venga almeno posticipata al 1 ottobre "per evitare che i cacciatori sparino nei boschi in un mese, quello di settembre, in cui sono pieni di turisti, escursionisti e famiglie".

"Non possiamo che reiterare la richiesta di vietare la caccia la domenica, di raddoppiare le distanze di sicurezza e di sottoporre i cacciatori a controlli medici frequenti e stringenti, chiedendoci fino a quando i pubblici poteri continueranno ad anteporre il divertimento di pochi all’incolumità di tutti e la soddisfazione dei Rambo di casa nostra alla distruzione di un patrimonio collettivo", attacca la presidente del movimento animalista Michela Vittoria Brambilla.

Un commento alla vicenda è arrivato anche dal ministro Matteo Salvini: "Non si può morire così, se uno va a caccia e scambia un essere umano per un cinghiale".

(Unioneonline/L)

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