Si scaricano le colpe i protagonisti del brutale pestaggio che ha portato alla morte di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020.

Marco Bianchi ha parlato davanto alla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone, dove si sta celebrando il processo, sotto gli occhi della madre della vittima: “A Willy ho solo dato una spinta e un calcio al fianco. Lui è caduto ma si è subito rialzato, poi sono andato via, non avevo capito che era successo qualcosa di grave perché non sarei mai partito con l’auto”, ha detto, definendosi “un ragazzo semplice diviso tra sport e amici”.

Quindi l’accusa a Belleggia, l’altro imputato: “Non dice la verità, dovrebbe assumersi le sue responsabilità”.

I colpi mortali, insomma, sostiene di non averli dati lui: “Ci hanno fatto passare per mostri, si parlava solo dei fratelli bianchi. Io ho detto la verità, ma non mi hanno creduto, c’è stato un odio mediatico verso di noi. La feccia di Colleferro ha parlato male di noi, per questo tutti dicono che io ho colpito Willy al petto, ma io colpii al petto Samuele Cenciarelli (amico di Willy, ndr) che andò a sbattere contro un’auto, e per questo chiedo scusa”.

Altro accusato è il fratello di Marco, Gabriele, che ha detto chiaramente: “Ho visto Francesco Belleggia colpire come un vigliacco con un calcio in viso Willy mentre era a terra. Gli ha dato un calcio in faccia prendendo la rincorsa. Mi aspettavo che Belleggia si prendesse le sue responsabilità per quanto fatto, io fin da subito volevo dire che la colpa era sua ma il mio avvocato mi disse di aspettare”.

"Anche io ho un figlio – ha aggiunto –, la notizia della morte di Willy ha distrutto anche le nostre vite”.

Francesco Belleggia, l’altro imputato, smentisce tutto e accusa Marco Bianchi: “Non ho mai colpito Willy, Marco lo ha colpito più volte con una scarica di pugni, anche dopo che si era rialzato”.

(Unioneonline/L)

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