Elpidio D'Ambra, il 31enne fermato nel pomeriggio di ieri per l'omicidio di Rosa Alfieri, la ragazza trovata senza vita nell'abitazione di Grumo Nevano, in provincia di Napoli, dove l'uomo viveva, ha confessato il delitto negando però le violenze sulla giovane.

Ascoltato dagli investigatori del commissariato di Polizia di Bagnoli, dove D'Ambra è stato condotto subito dopo essere stato bloccato dai poliziotti, ha confessato davanti al sostituto procuratore di Napoli Nord e al dirigente di Pubblica sicurezza.

D'Ambra era stato fermato nella serata di ieri dopo una “caccia all’uomo” durata quasi 24 ore. Il giovane, che aveva fatto perdere le sue tracce, è stato costretto a rivolgersi a causa di un malore all’ospedale San Paolo di Napoli, dove è stato riconosciuto da due agenti di polizia.

Rosa Alfieri è stata trovata uccisa, presumibilmente strangolata, nel monolocale al pianterreno di un palazzo di via Risorgimento, di proprietà della sua famiglia, che D’Ambra aveva affittato due settimane fa.

Ora si attende l’esito dell'autopsia per dare certezze ad un quadro pieno di ombre.

Il corpo di Rosa è stato trovato dal padre, che non trovando più la figlia ha sfondato a spallate la porta di D’Ambra, che intanto era scappato, trovando il corpo della 23enne in bagno, privo di vita, con uno strofinaccio in bocca.

(Unioneonline/v.l.)

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