Novità nel caso di Saman Abbas, la 18enne di origine pachistana scomparsa da 52 giorni a Novellara, nella Bassa Reggiana, uccisa – ne sono convinti gli inquirenti – per aver rifiutato un matrimonio combinato in patria.

C’è un mandato d’indagine europeo su due donne, entrambe residenti all’estero. Le due si aggiungono agli altri indagati della vicenda: lo zio, ritenuto esecutore materiale del delitto, tre cugini, di cui uno è stato arrestato in Francia, e i genitori della ragazza.

Le donne finite nel mirino dei magistrati che indagano sono due zie che avrebbero fatto pressioni sul fratello 16enne di Saman, intimandogli di tacere sull’accaduto. L’adolescente in audizione protetta ha detto che ad uccidere sua sorella è stato lo zio, allo stesso tempo ha provato a difendere i genitori.

LE PRESSIONI – Una zia, poche ore dopo la scomparsa di Saman, ha inviato un messaggio audio da un’utenza inglese sul telefonino del minorenne, esortandolo e non raccontare nulla. L’altra avrebbe fatto lo stesso dalla Francia, dando al ragazzino precise istruzioni su come comportarsi.

Per entrambe sarebbe stato emesso un "ordine europeo di indagine", una decisione giudiziaria emessa o convalidata da un'autorità di uno Stato membro della Ue per consentire le indagini al fine di acquisire elementi probatori. 

(Unioneonline/L)

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