Se ripristinare o meno dal 7 aprile le zone gialle, sospese dall'attuale decreto legge Covid: è l'ipotesi che si valuterà nei prossimi giorni, in vista dell'aggiornamento delle misure anti-contagio che scadono il 6 aprile, al termine delle festività di Pasqua.

Secondo alcune indiscrezioni, gli attuali dati del contagio difficilmente consentiranno di allentare la stretta, ripristinare il giallo o allargare le maglie degli spostamenti tra le Regioni. L'Italia potrebbe restare dunque arancione o rossa anche dopo Pasqua.

Di sicuro la riapertura riguarderà le scuole: l'opzione più largamente condivisa in maggioranza è che dal 7 aprile tornino in classe tutti i bambini fino alla prima media, anche nelle zone rosse.

Una riunione della "cabina di regia" del premier Mario Draghi con i ministri sul Covid potrebbe tenersi a breve, già domani, ma ad ora non ci sono convocazioni ufficiali. Gli esperti frenano sulla ripartenza delle attività, anche per i ritardi riscontrati finora nella campagna vaccinale.

Tra i ministri del centrodestra è diffuso l'auspicio che il ripristino delle zone gialle segni un primo allentamento della stretta introdotta per il periodo di Pasqua: bisogna anche valutare, dicono fonti al lavoro sul dossier, se confermare o superare il parametro che fa scattare la zona rossa se ci sono 250 casi ogni 100mila abitanti. Ma non è detto che ci siano i margini per fare allentamenti del genere, osservano altre fonti ministeriali: i rappresentanti del Cts sconsiglierebbero di abbandonare le misure attuali.

L'ipotesi più probabile resta quella di una stretta che durerà fino a maggio.

(Unioneonline/F)
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