Era il frutto di un rapporto extraconiugale: è questa la svolta nelle indagini sulla morte del neonato che, il 30 maggio scorso a Settimo Torinese, è stato trovato per strada agonizzante ed è morto poco dopo in ospedale.

Dagli esami disposti dalla Procura di Ivrea, il Dna ha mostrato come il piccolo non fosse figlio del compagno della mamma; l'uomo è stato interrogato a lungo e ha fornito una versione dei fatti ritenuta "credibile" dagli inquirenti.

La donna, invece, è in cella alle Vallette di Torino con l'accusa di omicidio aggravato: sarebbe lei la responsabile della morte del figlioletto, ucciso dopo averlo partorito da sola, in bagno. Secondo il suo racconto, non ricorda più nulla di quanto accaduto e neanche, come risulta dalle prime indagini, di averlo gettato dalla finestra.

(Redazione Online/s.s.)

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