Naufragio nell’Adriatico, muore un marinaio di Tortolì
Andrea Loi da anni viveva in Puglia ma tornava spesso nell’Isola per rivedere familiari e amiciC’è anche un sardo tra le cinque vittime del naufragio avvenuto due giorni fa a 50 miglia dalla costa di Bari.
Andrea Loi, marinaio di 58 anni, era originario di Tortolì ma da tempo per lavoro si era trasferito ad Ancona, poi a Bari con la famiglia.
A Tortolì tornava spesso: ci era stato l’ultima volta la scorsa estate per rivedere familiari e vecchi amici. Tra i parenti qualcuno ieri è partito per raggiungere la Puglia.
LA TRAGEDIA – Loi e altri cinque componenti dell’equipaggio erano partiti da Ancona per trainare fino a Durazzo un motopontone che doveva svolgere lavori nel porto albanese. A metà strada, però, il rimorchiatore ha iniziato a imbarcare acqua e in pochi minuti è affondato. Le onde alte fino a due metri e mezzo non hanno lasciato scampo ai cinque marinai.
Sopravvissuto solo il comandante, recuperato nella notte in mare da un mercantile croato dirottato sul luogo del naufragio dalla Capitaneria di Porto di Bari: è un 63enne siciliano, trasferito a Bari e ricoverato in ospedale in stato di choc.
Nei prossimi giorni la Procura di Bari, che indaga sulla vicenda, valuterà se disporre l'autopsia sui corpi. Il procuratore Roberto Rossi e la sostituta Luisiana Di Vittorio hanno aperto un fascicolo, per il momento a carico di ignoti, ipotizzando i reati di naufragio e omicidio colposo plurimo.
LA DINAMICA – Non si esclude il cedimento strutturale, un'avaria o l'impatto con qualcosa in mare, magari con lo stesso pontone che stavano rimorchiando, spinto dal mare forza 5. Sarà difficile recuperare la scatola nera dal relitto del rimorchiatore, dal momento che in quel tratto di mare il fondale ha una profondità di mille metri.
"Verosimilmente - ha spiegato l'ammiraglio Vincenzo Leone, comandante regionale Guardia Costiera Puglia - la repentinità dell'affondamento non ha consentito all'equipaggio di utilizzare i mezzi di salvataggio" e non ha dato loro neanche il tempo di lanciare l'allarme.
Intanto, su delega della Procura, gli investigatori stanno anche verificando l'eventuale inquinamento dovuto allo sversamento in mare di carburante. "Il rimorchiatore - ha spiegato l'ammiraglio Leone - ha a bordo casse di combustibile piene. Speriamo che alla tragedia delle persone non si aggiunga anche una emergenza di inquinamento ambientale".
La tragedia solleva il tema della sicurezza sul lavoro: le organizzazioni sindacali dei trasporti Filt Cgil-Fit Cisl-Uiltrasporti Marche annunciano oggi 4 ore di sciopero dei rimorchiatori, evidenziando che "il lavoro del marittimo-portuale è molto rischioso e attiene anche alla disciplina della sicurezza della navigazione".
(Unioneonline)
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