La Corte d’appello di Genova ha bocciato l’istanza per la revisione del processo presentata dai legali di Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia, la nave finita contro gli scogli all’isola del Giglio nel gennaio 2012. Gli avvocati hanno annunciato che presenteranno ricorso alla Corte di Cassazione ma al momento la sentenza resta quella stabilita dal tribunale di Grosseto, arrivata a essere definitiva, ossia 16 anni di carcere dei quali Schettino ha già scontato i primi cinque a Rebibbia.

I difensori Saverio Senese e Paola Astarita avevano presentato l'istanza di revisione relativa a una delle accuse della condanna, quella per l'omicidio colposo delle 32 vittime, ma non per lesioni, naufragio, abbandono della nave, mancate comunicazioni alle autorità.

“Siamo sempre convinti che l'accusa di omicidio colposo a Schettino sia stata errata sulla base di valutazioni di elementi di natura scientifica, tecnica, ingegneristica - dice Senese - per questo abbiamo presentato l'istanza di revisione anche se siamo nella condizione di Davide contro Golia. Schettino non poteva disporre dell'apparato peritale di equivalente livello di chi lo accusava e anche noi facciamo tentativi che trovano difficoltà. Tuttavia rimaniamo convinti che l'accusa di omicidio colposo per i 32 deceduti sia infondata e proponiamo ricorso in Cassazione".

(Unioneonline/s.s.)

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