La procura di Roma ha aperto un’inchiesta in seguito alla morte di un giovane, avvenuta il 26 aprile scorso nella Capitale, dopo che sempre ad aprile il ragazzo si era sottoposto a un intervento per dimagrire in una clinica privata di Arezzo.

La notizia è riportata dal Messaggero, secondo cui a far partire le indagini è stata una denuncia presentata ai carabinieri dal padre del giovane, che il 29 aprile avrebbe compiuto 20 anni.

Da riferito il giovane, che pesava 160 chilogrammi, era stato dimesso il 21 aprile dalla clinica aretina e aveva fatto ritorno a Roma dove viveva. Giovedì scorso avrebbe però iniziato a sentirsi male.

Portato all'ospedale San Carlo di Nancy a Roma, i medici del pronto soccorso non avrebbero riscontrando nulla di grave e il ragazzo aveva firmato per le sue dimissioni.

Il 26 però avrebbe accusato un altro malore in seguito al quale è stato portato dal 118 nuovamente in ospedale, stavolta al policlinico Gemelli, dove poi è deceduto.

Dopo la denuncia è così scattato il sequestro di alcune cartelle cliniche ed è stata disposta l'autopsia.

«Stava bene, abbiamo fatto tutto come da protocollo», spiega oggi il responsabile del Centro chirurgico toscano Stefano Tenti, la clinica aretina dove il giovane era stato operato da un chirurgo romano che effettua interventi anche nella struttura toscana. «Gli avevano dato anche una dose superiore di eparina - ha aggiunto il responsabile - visto il peso elevato, 160 chili, per tutelarlo da eventuale embolia polmonare prescrivendogli tutto quello che era necessario fare. Dall'esame delle cartelle risulta tutto regolare».

(Unioneonline)

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