L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la “vaccinazione mista” per gli under 60 che abbiano ricevuto una prima dose di Vaxzevria, il farmaco anti-Covid di AstraZeneca. Potranno dunque ricevere la seconda dose di Pfizer o Moderna.

"Sulla base di studi clinici pubblicati nelle ultime settimane, la Commissione tecnico scientifica - si legge in un parere - ha ritenuto, a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicità, di approvare il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty o, per analogia, con il vaccino Moderna)".

Questo “in considerazione delle evidenze che si sono appena rese disponibili, dell’attuale assenza di specifiche indicazioni nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) dei farmaci in oggetto e della necessità di consentire il regolare svolgimento della campagna vaccinale”.

L’ESPERTO – "Ormai gli studi sono inconfutabili" e gli esperimenti sul campo "stanno dimostrando la maggiore efficacia della vaccinazione eterologa". Lo ha detto il presidente dell'Aifa, Giorgio Palù, su Rai Radio1: "Sono su centinaia di persone questo è vero", sottolinea Palù, ma sono pubblicati in pre-print da diverse Università europee "e dimostrano che utilizzando due formulazioni diverse si stimola meglio il sistema immunitario perché si attiva sia l'immunità innata intrinseca che quella adattativa" e "anche quei timori che c'erano dei primi dati sulla maggior reattogenicità stanno tutti sparendo".

CAOS REGIONI – Ma le Regioni continuano ad andare in ordine sparso, tra chi si adegua alle indicazioni e chi continua a dire no al mix di vaccini, chi sospende i richiami con i farmaci a mRna al posto di AstraZeneca e chi lascia la possibilità di scegliere se avere o meno la seconda dose con il farmaco anglo-svedese anche a chi ha meno di 60 anni.

Una confusione confermata nella nota con cui l'Ema, parlando di "disinformazione" ribadisce che il vaccino di Astrazeneca "resta autorizzato per tutta la popolazione”.

Il governo sottolinea che la linea non cambia e, anzi, il premier Mario Draghi sta pensando a come rassicurare gli italiani. Tra le ipotesi, quella di un evento ad hoc per mettere in chiaro alcuni punti ed evitare che la campagna rallenti. "Le nostre indicazioni - dice il ministro della Salute Robero Speranza - sono perentorie e devono essere seguite. Non è un dibattito politico, non è un presidente del consiglio, un ministro o un presidente di regione che decide: la comunità scientifica internazionale ha dato indicazioni su Astrazeneca che sono cambiate sulla base delle evidenze scientifiche e noi dobbiamo seguirle".

(Unioneonline/D)

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