È stato condannato a 6 anni di carcere Alessandro A., l'ex postino 43enne a processo con rito abbreviato per avere minacciato di gettare nel vuoto i suoi tre figli, di 5, 6 e 8 anni nel giugno scorso a Rozzano, nel milanese.

Lo ha deciso il gup di Milano Anna Magelli, che ha aumentato la pena a 4 anni di reclusione chiesta dal pm Ilaria Perinu. Le accuse sono sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale.

Il 43enne, che era presente oggi in aula ed è difeso dall'avvocato Alessandra Silvestri, viveva da solo con i bambini. Rendendo dichiarazioni spontanee, aveva spiegato di avere voluto compiere un "gesto dimostrativo" spinto dalla "esasperazione" della sua situazione.

Il giudice Magelli, nel condannare l'uomo a 6 anni, ha deciso di non concedere le attenuanti generiche. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

Sempre rendendo dichiarazioni spontanee la scorsa udienza, l'imputato aveva affermato, visibilmente commosso: "La mia vera pena non sono le sbarre, ma il pensiero di non potere più rivedere i miei bambini. Sono distrutto dall'idea di avere fatto loro del male, spaventandoli in questo modo".

Aveva poi spiegato, appunto, di avere agito sotto la spinta della "disperazione ed esasperazione" per la sua situazione. "Quando è arrivato il lockdown, la scorsa primavera, la situazione è peggiorata ancora di più". Da quanto è emerso nell'indagine, l'uomo viveva da solo con i tre figli da circa 5 anni e mezzo, da quando la moglie e madre dei piccoli si era trasferita con una nuova famiglia in un'altra regione. Il 43enne era stato, nel frattempo, denunciato dai servizi sociali per maltrattamenti nei confronti di un quarto figlio, che poi è andato a vivere con altri familiari fuori dalla Lombardia. Aveva chiesto più volte aiuto ai servizi sociali, ma il Tribunale di Pavia aveva emesso un provvedimento per l'affidamento dei bimbi a una comunità. Pochi giorni dopo, nella notte tra il 9 e il 10 giugno, si è barricato in casa minacciando di gettare i figli nel vuoto dal balcone del suo appartamento. "In quel momento ho perso completamente la lucidità - aveva raccontato ancora in aula - ho anche bevuto un cocktail di alcol, barbiturici e cocaina. Volevo ammazzarmi".

Quella sera era giunto sul posto anche il sindaco di Rozzano Gianni Ferretti che è entrato nell'abitazione e, approfittando di un momento di distrazione dell'uomo, ha fatto entrare i carabinieri che hanno bloccato e disarmato l'uomo, mettendo tutti in salvo.

(Unioneonline/v.l.)
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