Diverse migliaia di persone - 250mila secondo gli organizzatori - di tutte le età sono scese in piazza a Milano per il gay pride, la tradizionale parata dell'orgoglio Lgbt.

Il vivace e coloratissimo corteo, partito da Piazza Duca d'Aosta in stazione centrale, sfila lungo Corso Buenos Aires per arrivare a Porta Venezia.

Lo striscione che apre il corteo
Lo striscione che apre il corteo
Lo striscione che apre il corteo

In chiusura gli interventi e i saluti dei rappresentanti del mondo Lgbt e delle istituzioni, con in testa il sindaco di Milano Beppe Sala che - a differenza della Regione a guida leghista - ha dato il patrocinio all'iniziativa.

In testa al corteo, aperto dalle famiglie arcobaleno - quelle che secondo il ministro Lorenzo Fontana non esistono - c'è lo striscione #civilimanonabbastanza, che è il tema di questa edizione del Pride.

Il fantoccio di Matteo Salvini
Il fantoccio di Matteo Salvini
Il fantoccio di Matteo Salvini

Subito dietro i tradizionali carri e gli striscioni, c'è anche una bambola gonfiabile con la faccia di Matteo Salvini.

La madrina di questa edizione del pride è l'attrice ed ex giudice di Strafactor Drusilla Foer.

Al Pompei Pride, stessa manifestazione che si svolge nel paese campano, c'è il sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora (M5S), che lancia un chiaro messaggio a chi, nel governo, pensa di togliere a queste persone diritti conquistati in decenni di battaglie: "Sono qui per testimoniare sostegno mio e del governo. In una parte dell'esecutivo non c'è la stessa sensibilità, lo so, ma l'Italia non tornerà indietro, non perderete i diritti conquistati", ha detto.

Dichiarazione a cui ha replicato a stretto giro di posta proprio il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana: "Il sottosegretario Spadafora parla a titolo personale, e non a nome del governo né tantomeno della Lega. La famiglia che riconosciamo e che sosterremo, anche economicamente, è quella sancita e tutelata dalla Costituzione".

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(Unioneonline/L)
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