"L'Aquarius fa rotta verso nord con 141 sopravvissuti a bordo": inizia così il post su Twitter di Sos Mediterranee che insieme a Medici Senza Frontiere chiede "ai governi europei di assegnare un luogo sicuro di sbarco più vicino in conformità con il diritto marittimo internazionale, in modo che le persone salvate in mare possano essere sbarcate e la Aquarius possa urgentemente continuare a prestare la necessaria assistenza umanitaria".

Nel comunicato, le due associazioni che gestiscono la nave di soccorso, ricordano che lo scorso venerdì, la Aquarius prima "ha salvato 25 persone trovate alla deriva su una piccola barca di legno senza motore a bordo". Poi ha messo in salvo 116 persone, compresi 67 minori non accompagnati, che si trovavano a bordo di una seconda imbarcazione di legno sovraffollata. La maggior parte provenienti da Somalia ed Eritrea.

Durante entrambe le operazioni di salvataggio, la Aquarius ha informato delle attività tutte le autorità competenti, fra cui i Centri di soccorso marittimo di Italia, Tunisia e Malta (oltre a quello libico) senza però ricevere un indicazione su un luogo sicuro di sbarco.

Motivo per cui ora si sta dirigendo verso nord, vicino ad un altro Centro di Coordinamento.

Medici senza Frontiere e Sos Mediterranee si dicono preoccupati per le politiche europee che, a loro modo di vedere, ostacolano l'assistenza umanitaria.

(Unioneonline/M)

MIGRANTI, LE IMMAGINI A BORDO DELLA NAVE AQUARIUS:

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