I documenti sul pessimo stato del cavalcavia di Mestre in cui è avvenuta la strage del pullman costata la vita a 21 persone erano già sul tavolo della Procura di Venezia da più di un anno.

Il materiale, riporta Il Gazzettino, era stato acquisito dagli uffici giudiziari sulla base di articoli di stampa che riportavano lo stato del manufatto e delle dichiarazioni dell’assessore ai Lavori Pubblici Renato Boraso che chiedeva un intervento urgente.

I magistrati avevano acquisito dal Comune di Venezia tutte le carte relative alla situazione del cavalcavia e ai progetti per il consolidamento e la ristrutturazione, compresi quelli sul rifacimento delle porzioni laterali. Non una vera e propria inchiesta, nessun fascicolo era stato aperto: solo un atto esplorativo.

«Non sono a conoscenza se dal 2021 vi sia un fascicolo in Procura, ma confermo che le preoccupazioni sullo stato di salute di quel cavalcavia hanno portato gli uffici della Viabilità a lavorare intensamente, finché oggi è palese un cantiere aperto per la messa in sicurezza, dal 4 settembre», spiega l’assessore veneziano Renato Boraso.

«La messa in sicurezza - ha ribadito Boraso - e la posa di un guardrail nuovo è un lavoro complesso: devo avere una banchina a norma, quella esistente va allargata e rinforzata, ed è quello che già si stava facendo, nella prima parte del cavalcavia. Purtroppo, in Italia i passaggi formali sono così tanti che solo con il commissariamento si accelerano le opere pubbliche. Sui temi della sicurezza di ponti, strade, ma anche di edifici pubblici, dobbiamo trovare formule procedurali tali che in un anno si possa appaltare un'opera».

(Unioneonline/L)

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