«Alberto Rizzotto procedeva alla velocità di 6 km orari al varco in corrispondenza di quello che è stato definito il buco del guardrail. Quando il bus ha cominciato a sbandare la velocità era di 36 km orari».

Lo riferisce Massimo Fiorese, amministratore delegato di “La Linea”, sulla strage di Mestre costata la vita a 21 persone.

Dati che confermano, il pullman stava procedendo molto lentamente.

Il primo contratto di lavoro di Rizzotto con la società La Linea, oggi principale gruppo privato di trasporto persone su gomma in Veneto, risale al 2014. Era un autista esperto e in buona salute: cosa sia accaduto per spiegare la progressiva sterzata a destra del veicolo sino a spazzar via il guardrail come un ramo secco e volare ai piedi del cavalcavia resta un mistero che forse solo l'autopsia riuscirà a chiarire.

Fiorese esclude il colpo di sonno: «Aveva iniziato il turno solo due ore prima, intorno alle 18. Ha preso le persone e le stava riportando in campeggio. Avevano prenotato la corsa in 16 ma c’era posto ed evidentemente qualcuno è salito a bordo senza preavviso.

La Procura di Venezia indaga intanto per omicidio stradale plurimo. Non ci sono persone indagate, l’inchiesta ruota attorno a due elementi: l’autopsia dell’autista, per capire se sia stato un malore a fargli perdere il controllo del mezzo, e quel guardrail troppo basso, su cui è stata disposta una perizia.

Nel guardrail è stato scoperto un “buco”, in realtà un varco di servizio di circa un metro e mezzo presente sulla barriera laterale, elemento che si può trovare su tutti i manufatti stradali risalenti a qualche decennio fa.

«Sul guardrail - ha spiegato il procuratore Bruno Cherchi - faremo tutte le attività del caso, iniziando da una consulenza tecnica, appena avremo trovato il soggetto idoneo per farla. Servono conoscenze tecniche, non giuridiche. Per ora non abbiamo acquisito dal Comune di Venezia documenti sulla rampa».

A tenere banco ieri è stato proprio il “buco” del guardrail, che avrebbe avuto un ruolo nello sbandamento del pullman: il mezzo, dopo aver iniziato a strisciare sulla balaustra alta 55 centimetri sarebbe entrato con i pneumatici nel varco di sicurezza, spingendo così il bus ancora più addosso al guardrail, che non ha retto al peso di 13 tonnellate.

(Unioneonline/L)

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