Maria Campai prima picchiata poi soffocata con una mossa d’arti marziali
Numerose fratture su tutto il corpo, smentita la versione del 17enne omicidaÈ stata violentemente picchiata e poi soffocata Maria Campai, la donna di 42 anni di nazionalità romena, il cui cadavere è stato trovato nel giardino di una villa abbandonata nel centro di Viadana (Mantova): è questo l'esito dell'autopsia durata oltre quattro ore che ha evidenziato tutta la violenza con cui lo studente di 17 anni, in carcere con l'accusa di omicidio volontario e premeditato e occultamento di cadavere, si sarebbe scagliato contro la donna.
Il ragazzo l'avrebbe prima colpita con pugni sul volto e alle testa e poi l'avrebbe soffocata ricorrendo ad una mossa di arti marziali, stringendole il collo tra braccio e avambraccio. Lei si sarebbe difesa e lui l'avrebbe picchiata ancora, tanto che sul corpo sono stati rilevati molti traumi.
Tanti i particolari evidenziati dall'esame autoptico che contraddicono la versione resa dal ragazzo, secondo cui lui avrebbe stretto con il braccio il collo della donna quando era stesa sul divano da dove sarebbe caduta, picchiando con la testa sul pavimento dove ha lasciato le vistose macchie di sangue. L'esame del cadavere ha, invece, evidenziato le tante fratture sia alla testa che allo sterno e alle costole che rendono impossibile che siano dovute ad una caduta da un'altezza di 40 centimetri.
«Volevo scoprire che cosa si prova ad uccidere», ha detto il giovane ai carabinieri, in una sorta di confessione del delitto in cui però aveva raccontato una versione dei fatti diversa da quella emersa dall’esame autoptico.
(Unioneonline)