L’Italia dà il via libera all’ingresso delle ong.
Le tre navi Louise Michel, Geo Barents e Humanity 1 sono attraccate o lo faranno nelle prossime ore a Lampedusa, Salerno e Bari: hanno ricevuto il “place of safety” dall'Italia per far scendere le persone salvate, in totale 542, tra cui molti minori non accompagnati.

L'Italia sceglie dunque la linea morbida dell'accoglienza, «non manca una risposta solidale, basta che si rispettino le regole», ha osservato il ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Alicante. Un segnale di apertura accolto con favore anche in Europa, con la Germania che ha già preso i primi 164 che avevano richiesto asilo in Italia da quando è stato stabilito il meccanismo di solidarietà Ue a fine giugno, ribadendo che «sulla migrazione la solidarietà funziona».

La Louise Michel, di piccole dimensioni, era in una situazione di emergenza per le avverse condizioni del mare e le capitanerie l'hanno quindi fatta giungere al porto di Lampedusa, come avvenne il mese scorso con la Rise Above, che fu fatta sbarcare a Reggio Calabria. Lieto fine rimandato di 24 ore, a causa del maltempo, anche per la Geo Barents: «Un luogo sicuro per lo sbarco è finalmente una buona notizia per tutte le persone sopravvissute dopo le esperienze traumatiche che hanno affrontato», commenta Msf.

Sos Humanity ha raccontato che «mentre la mattina del 6 dicembre l'equipaggio effettuava un salvataggio di 103 persone in difficoltà, ha assistito da vicino a un rimpatrio forzato di persone in fuga da parte della cosiddetta Guardia Costiera libica. Con due imbarcazioni hanno fermato violentemente un gommone non navigabile con a bordo circa 50 persone. Sei persone sono rimaste in acqua a seguito della rischiosa manovra, le altre sono state portate con la forza a bordo della motovedetta e rimorchiate in Libia. L'incidente - racconta Sos Humanity - è stato documentato dal nostro equipaggio e dalla scialuppa di salvataggio Louise Michel. Le sei persone rimaste in acqua sono riuscite a salire su una zattera di salvataggio galleggiante sulla Louise Michel e sono state poi portate a bordo di Humanity 1». 

(Unioneonline/D)

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