Sono due i sardi inseriti nell’elenco dei sei latitanti “di massima pericolosità” della Criminalpol.

Non c’è solo il più famoso, Graziano Mesina, ma anche Attilio Cubeddu. Nato ad Arzana nel 1947, faceva parte dell’Anonima Sequestri.

Ha preso parte a diversi sequestri tra Emilia Romagna e Toscana nei primi anno ‘80. Arrestato nel 1984 a Riccione e condannato a 30 anni, si comportò da detenuto modello tanto da ottenere diversi permessi premio. Durante uno di questi, nel gennaio 1997, non tornò nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros e si diede nuovamente alla latitanza.

In questo periodo fu coinvolto nel sequestro di Giuseppe Soffiantini e nell’omicidio di un poliziotto (per quest’ultimo reato fu poi assolto). E’ anche fortemente sospettato, ma mai incriminato, per il sequestro di Silvia Melis. A fine anni ‘90 si fece strada l’ipotesi della morte, per mano di un suo complice che non voleva dividere il riscatto per il sequestro Soffiantini. Ma nel 2012 il procuratore Domenico Fiordalisi ha riaperto le indagini su di lui, convinto che si nasconda con i familiari – e protetto da molti fiancheggiatori, in Ogliastra.

Attilio Cubeddu (archivio L'Unione Sarda)
Attilio Cubeddu (archivio L'Unione Sarda)
Attilio Cubeddu (archivio L'Unione Sarda)

I due “top most wanted” più famosi sono Matteo Messina Denaro e Graziano Mesina. Gli altri quattro che si trovano nel report redatto dalla direzione centrale della Polizia criminale sono: Giovanni Motisi (mafia), Renato Cinquegranella e Raffaele Imperiale (camorra), e appunto Attilio Cubeddu (responsabile di gravi delitti).

L'elenco più esteso dei latitanti pericolosi include, attualmente, 62 persone, di cui 18 affiliati alla 'ndrangheta, 3 alla camorra, 4 alla criminalità pugliese, 2 a cosa nostra, 2 all'area dei sequestri di persona e 33 responsabili di "gravi delitti".

Dal 2010 al 2020 sono stati assicurati alla giustizia 22 latitanti di massima pericolosità (di cui 17 arrestati in Italia) e 110 latitanti pericolosi (di cui 69 in Italia).

(Unioneonline/L)

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