Altro scontro tra Matteo Salvini e la magistratura.

Ma questa volta oggetto della contesa non è una delle inchieste che riguardano il ministro dell'Interno o la Lega.

Il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (Anm) Francesco Minisci, nel suo intervento al comitato direttivo centrale, ha attaccato il disegno di legge sulla legittima difesa, depositato al Senato e cavallo di battaglia del leader del Carroccio sin dalla campagna elettorale.

"Una legge che non serve e può essere anzi molto rischiosa", ha affermato, per poi lanciare l'allarme su una eventuale liberalizzazione della vendita di armi. "Siamo contrari: la legge regolamenta già in maniera adeguata tutte le ipotesi di legittima difesa. Se approvato il ddl fermo al Senato, rischierebbe di legittimare reati gravissimi, fino all'omicidio".

E ancora: "Non si può prescindere dal principio della proporzionalità tra offesa e difesa e dalla valutazione del giudice, che va fatta caso per caso. Se un soggetto minaccia di schiaffeggiarmi o di sottrarmi un bene io non posso sparargli. Se, da fuori casa, vedo un tizio che si arrampica al mio balcone, non posso essere autorizzato a ucciderlo".

Immediata, e lapidaria, la replica di Matteo Salvini. Affidata, come al solito, ai social. "Il sindacato dei magistrati (Anm) oggi ha attaccato le proposte di legge della Lega sulla legittima difesa perché inutili e rischiose. Invasione di campo? Tutto normale? Io tiro dritto, la difesa è sempre legittima".

(Unioneonline/L)
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