Federica ha 30 anni, è laureata in Giurisprudenza (master in Politiche pubbliche in Parlamento) e si definisce renziana, "Almeno lo ero. Lo stimo ancora, ma sono schifata da tutto, dopo quello che ho visto".

Quello che ha visto, la giovane lo ha raccontato alla trasmissione televisiva Le Iene, in onda su Italia 1.

"Sono finita in quell'ufficio, a Palazzo Valdina, tramite un'amica che mi ha messo in contatto con il deputato Mario Caruso. Stesso ufficio del sottosegretario Domenico Rossi, sempre assente".

Un lavoro d'ufficio come molti altri, dietro la scrivania tutti i giorni a prendere appuntamenti e appunti, poi il fatto.

"Un mese e mezzo dopo l’inizio, mi invita a cena con l’inganno. Mi dice che sarebbe stata una cena di lavoro con altri, ma ci ritroviamo io e lui, in un ristorante di piazza Cavour. Lì mi spiega che se andavo a letto con lui, mi avrebbe messo nella segreteria di qualche Commissione".

La trentenne però rifiuta: "Non sono una scappata di casa, ho una famiglia. Da quel momento ogni occasione è buona per restare solo con me. Comincio a soffrire, ho attacchi di panico. Dopo i tre mesi, mi promette un contratto, che non mi farà mai".

Poi la decisione di denunciarlo: "Mi sono convinta quando ho scoperto che Caruso aveva assunto il figlio del sottosegretario Rossi, Fabrizio, che non viene mai e non lavora. A lui dà 500 euro al mese, a me neanche il pranzo. È raccapricciante. Poi dici che i giovani devono crescere".

Riguardo al figlio del sottosegretario, il deputato Caruso risponde - a telecamera nascosta - spiegando che lo avrebbe assunto per fare "una cortesia" al padre perché lui non poteva assumerlo direttamente e che comunque "lo paga il genitore".

Pressato dalle Iene, il deputato nega anche di aver chiesto alla sua collaboratrice prestazioni sessuali, sostenendo che la ragazza ha fatto solo uno stage di tre mesi.

Ma la 30enne ne è certa: "Ci provava con me, le istituzioni e la presidente Boldrini ora mi aiutino".

(Redazione Online/s.a.)

DOPO LE ACCUSE, IL SOTTOSEGRETARIO RIMETTE LE DELEGHE:

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