Il comunicato stampa della Regione Sardegna, ieri alle 19.39, dal titolo testuale "Il Presidente Solinas dichiara lo stato di emergenza regionale sino al 31 luglio e prevede misure operative di Protezione Civile" e ripreso dalle testate giornalistiche, ha suscitato preoccupazione tra cittadini e imprese.

Successivamente, un'Ansa delle 21,40 riportava: "Lo stato di emergenza regionale fino al 31 luglio prossimo dichiarato dal governatore della Sardegna Christian Solinas non ha alcuna attinenza con le restrizioni in corso". Lo precisava la Regione in una nota spiegando che "la dichiarazione di stato d'emergenza è solo finalizzata ad assicurare una maggiore autonomia e allo snellimento delle procedure sul territorio".

Le testate non hanno dunque mal interpretato il primo comunicato, semmai c'è stato un difetto di comunicazione da parte dell'istituzione, come dimostra la stessa rettifica che L'Unione Sarda ha pubblicato con lo stesso risalto dato alla prima dichiarazione.

In questo senso, accogliamo anche la nota integrale della federazione dei circoli sardi in Italia (Fasi), preoccupata dalla soluzione paventata con la prima dichiarazione della Regione, per chiarire anche alla Fasi che nessuna errata interpretazione è da addebitare alla nostra testata.

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"Questa mattina, 18 Marzo, i circoli sardi, la FASI e il suo centro servizi Eurotarget Viaggi hanno ricevuto numerose telefonate di sardi e amici della Sardegna, soci dei circoli che chiedevano l’annullamento dei biglietti già prenotati a causa di un decreto della Regione Sardegna, che annunciava lo stato di emergenza nell’isola fino al 31 luglio.

“Per fortuna - ha dichiarato Tonino Mulas, responsabile Commissione Trasporti della FASI- già durante la notte, abbiamo appurato che si è trattato di una interpretazione errata del comunicato della Regione e che non esiste nessun blocco di ingresso dei passeggeri in Sardegna fino al 31 luglio”.

“Nonostante le nostre rassicurazioni - ha aggiunto Tonino Mulas - abbiamo faticato moltissimo a convincere i possessori dei biglietti che non era il caso di disdire la prenotazione, non solo perché si spera che la situazione si risolva positivamente quanto prima, ma anche perché era meglio aspettare, essendo possibile annullare la prenotazione, eventualmente, anche pochi giorni prima della partenza prefissata”.

La grave crisi causata dal diffondersi del coronavirus-Covid 19 aveva già rappresentato un duro colpo, riducendo le prenotazioni per la Sardegna nel mese di marzo fino a un 80% rispetto al mese di marzo dell’anno precedente.

La mancanza di riferimenti precisi alla questione trasporti ha contribuito a creare di fatto un infondato allarmismo e notevole preoccupazioni.

“Noi ci auguriamo vivamente che questa drammatica emergenza si risolva il più rapidamente possibile: esprimiamo tutta la solidarietà alle famiglie così duramente colpite e siamo vicini ai medici e al personale sanitario, impegnati con tutte le loro forze nel contrastare l'epidemia, con grave rischio per la propria salute. Chiediamo, non appena il picco dell’epidemia inizierà la sua discesa, che la Regione provveda con una grande campagna di comunicazione a promuovere la Sardegna, in tutte le forme utili e ad agevolare l'offerta turistica” .

La FASI, da parte sua, con i suoi 70 circoli e gli oltre 30.000 iscritti, cercando un’intesa anche con i circoli europei, comincerà da subito un’opera d’informazione e di promozione, per ridare alla nostra isola, che fra l’altro finora è la regione tra le meno colpite dal virus, la forza di attrazione turistica e culturale che merita e che le spetta".

(Unioneonline)
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