Lavoro in cambio di voti: 13 arresti a Messina. Nei guai anche la presidente del consiglio comunale
Terremoto giudiziario a Messina.
Tredici persone, tra cui l'ex presidente del consiglio comunale, Emilia Barrile, candidata sindaco alle ultime amministrative, sono finite in manette con l'accusa di aver dato vita a un vero e proprio "comitato d'affari" per gestire una serie di attività illecite.
Nell'indagine sono coinvolti anche imprenditori e altri "notabili" della zona.
Secondo quanto accertato dall'inchiesta, condotta dalla Direzione investigativa antimafia, la Barrile (accusata di associazione a delinquere, abuso d'ufficio e atti contrari a doveri d'ufficio) avrebbe creato con la complicità di alcuni imprenditori delle cooperative che promettevano lavoro nella pubblica amministrazione o sussidi di disoccupazione in cambio di consensi elettoriali.
Insomma, scrivono gli inquirenti, una fitta "rete di rapporti clientelari/affaristici nella gestione della cosa pubblica".
Ingenti i sequestri disposti dalla Procura messinese, che hanno colpito diverse imprese e beni immobili, per un valore di numerosi milioni di euro.
(Unioneonline/l.f.)